Brevi note sulla Basilica di Sant’Agnese

Brevi note bibliografiche sulla Basilica di Sant'Agnese.
Scavi in piazza Kennedy
Basilica di Santa Agnese, Scavi in piazza Kennedy.

In questi ultimi mesi si è riacceso l’interesse per la Basilica di Sant’Agnese, oggetto d’indagine nell’ambito della riqualificazione di Piazza Kennedy, un edificio che lungo il corso dei secoli ha subito vari avvicendamenti che ne hanno modificato l’architettura, sino ad arrivare alla sua chiusura nel 1808 e vendita al Regno Italico. Antonio Tarlazzi riporta la notizia che nel 1817 addirittura perse l’aspetto di Chiesa[1]. Con questo importantissimo scavo archeologico in corso, si recupera in extremis l’interesse per questo antico luogo di culto che con la creazione della Piazza del Mercato – oggi Piazza Kennedy – avvenuta fra il 1937 e il 1938, vide lo sconsiderato abbattimento degli ultimi resti di questo edificio senza che in quel frangente si considerasse seriamente l’idea di uno scavo archeologico tanto che Giuseppe Bovini, facendo suo l’appello di Giuseppe Gerola, ebbe a deprecare l’occasione perduta: «Pertanto ciò che fino a circa il 1937 era ancora rimasto dell’antica chiesa, non solo venne inesorabilmente distrutto, ma né prima, né durante l’abbattimento, non sembra che alcuno si sia dato la pena di eseguire qualche fotografia, che almeno potesse servire da documentazione, sia pure rimanendo agli atti di un qualche ufficio! Se neanche ciò fu fatto (e sarebbe costato una fatica minima) come si sarebbe potuto pretendere che venissero eseguite quelle esplorazioni del terreno auspicate dal Gerola? Quale migliore occasione di quella si sarebbe potuta mai più presentare?»[2]. Nel 1936, imminenti i lavori per la creazione della Piazza, Mons. Mario Mazzotti, in un suo articolo uscito sul Romagnolo, denunciava il disinteresse verso queste testimonianze: «poiché non si avrà certo intenzione veruna di lasciare in piedi quei pochi avanzi che pure rappresentano qualcosa nella storia ravennate»[3].

Quell’occasione che allora non fu sfruttata, si sta presentando oggi e, forti degli auspici di chi ci ha preceduti e consapevoli del valore di quest’area, non possiamo non desiderare che sia colta appieno questa grande possibilità.

La chiesa è dedicata ad una grande santa romana che ebbe, fin dall’epoca antica, un culto evidente nella nostra città, prova ne sono l’edificio stesso e la sua effige voluta dall’Arcivescovo Agnello nella teoria delle sante nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo: nel corteo della parete sinistra della navata centrale Agnese, oltre ad essere riconoscibile per il nome scritto sopra il suo capo, è ben identificata dall’agnello posto ai suoi piedi, suo chiaro attributo iconografico.

In chiusura a questa breve nota, si segnalano alcuni spunti bibliografici del ‘900, brevemente commentati, che possono essere utili ai lettori più curiosi che vogliano approfondire una parte della nostra storia locale. G. Savini, Ravenna Piante panoramiche, Volumi I-III (1905-1907), Edifici pubblici e privati, Tonini Editore, Ravenna 1996, III. 34: il breve scritto descrive la situazione precedente alla realizzazione della Piazza. G. Gerola, Gli avanzi della Basilica ravennate di S. Agnese, in Arte Cristiana, Anno V, n. 8 (56), 15 Agosto 1917, pp. 207- 215: questo è un testo importantissimo perché fa il punto sulla situazione storica e archeologica della Basilica; oltre ad immagini fotografiche sono riportati la pianta dell’edificio ed alcuni rilievi. A questo testo si rifarà Bovini nel già citato articolo del 1963 (si veda la nota 2). L’autore, che riesamina con cura il lavoro di Gerola, fornisce un’ampia raccolta antologica di testi riguardanti il sacro edificio. Sempre di Bovini si segnala un articolo edito nel «Bollettino Economico» della Camera di Commercio, n. 7, edito nel 1963, una sorta sintesi, ad uso di un pubblico più vasto, di quanto scritto per il X Corso di Cultura sull’Arte Ravennate e Bizantina, testo tuttavia interessante che presenta la fotografia dei capitelli dell’antico edificio. Breve ma ricco di spunti, è il già citato testo di Mazzotti (si veda la nota 3). Per le sculture marmoree un tempo in Sant’Agnese si segnalano i volumi del “Corpus” della scultura paleocristiana bizantina ed altomedioevale di Ravenna, opera diretta da G. Bovini tra il 1968 e il 1969. Per il sarcofago e l’iscrizione di Esuperanzio provenienti da Sant’Agnese, oggi rispettivamente in Duomo e nel Museo Arcivescovile, si veda: G. Gardini, I sarcofagi della Basilica Metropolitana, in Libro Aperto, rivista diretta da Antonio Patuelli, Annali Romagna 2014, pp. 37-40 e la bibliografia ivi riportata.

Giovanni Gardini

[1] A. Tarlazzi, Memorie sacre di Ravenna, Ravenna 1852, pp. 93-97.

[2] G. Bovini, La chiesa paleocristiana di S. Agnese di Ravenna, in X Corso di Cultura sull’Arte Ravennate e Bizantina, Edizioni Dante Ravenna, 1963, pp. 115.

[3] M. Mazzotti, Sant’Agnese, testo riedito in M. Mazzotti, Itinerari di Sacra Visita (da «L’Argine», 1954-1956); Chiese di Ravenna scomparse (da «Il Romagnolo», 1936-1938), a cura di G. Rabotti, Libreria Antiquaria Tonini, Ravenna 2003, pp. 223-224.

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PIAZZA KENNEDY

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